Iniziamo proprio con uno dei “misteri” che ruotano attorno al nome di Salò. Anticamente si pensava che esso fosse stato “battezzato” con questo nome in onore di una regina etrusca, cioè Salodia. Tale “leggenda”, poiché non esistono prove a conferma di questa tesi, nasce perché furono ritrovati alcuni reperti di manifattura etrusca.
In realtà il nome Salò deriva semplicemente da “Sale”. A quanto pare questo territorio, infatti, era una dei più ricchi delle colonie romane che basava la sua economia su grandi depositi di sale marino che giungevano fino a qui direttamente tramite il collegamento del fiume Mincio e del Pò. (dal Web)
A Salo’ è possibile imbattersi durante una passeggiata sul lungolago in una statua di bronzo a grandezza naturale raffigurante una donna che abbraccia una bimba e che è protesa verso il Lago con una “scagna”, antico attrezzo che le donne lacustri usavano per fare il bucato , e una “lavagna”, cesto di vimini per i panni.
La scultura e’ opera del salodiano Angiolino Aime e simboleggia le donne che attendevano i mariti pescatori a riva scrutando il loro arrivo dalla riva. La statua infatti è situata direttamente a lago.
Non si puo’ uscire da Salo’ senza passare per Piazza Vittoria affacciata direttamente sul Lungolago Zanardelli. Di forma squadrata , circondata da palazzine di colori diversi è cuore pulsante della movida salodiana con i suoi baretti e ristoranti.
In mezzo alla piazza il monumento di bronzo ai Caduti che raffigura due soldati che reggono il corpo di un compagno morente, di fronte , il lago con gli attracchi dei traghetti.
Le origini di questo edificio risalgono al XIV secolo, quando fu realizzato per essere la sede della Magnifica Patria, un’unione di 52 comuni dell’area bresciana del Garda, posta sotto il controllo della Repubblica Veneta, con capitale Salò, che godeva di una certa indipendenza e che era nata per contrastare le mire espansionistiche di Brescia e Verona. La parte sovrastante la loggia è detta Sala dei Provveditori, arricchita da affreschi e dagli stemmi dei Provveditori stessi.
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